3.11.2025
L'atleta francese Samuel Richard conquista Soudain Seul a Fontainebleau, entrando nell’élite del bouldering mondiale con la quinta salita assoluta del blocco di grado 9A. Un'impresa che racconta evoluzione tecnica, determinazione e passione per l’arrampicata.
Nell’universo sempre in movimento dell’arrampicata sportiva, alcune imprese riescono a segnare un vero spartiacque, ispirando una nuova generazione di scalatori. È ciò che ha fatto Samuel Richard, classe 2006, originario di Grenoble, che ha firmato la quinta salita assoluta di Soudain Seul, il leggendario blocco di grado 9A (corrispondente al V17 nella scala americana) a Fontainebleau.
Situato nel cuore della foresta che da decenni accoglie appassionati da tutto il mondo, Soudain Seul rappresenta uno dei boulder più ostici mai concepiti. La linea è stata liberata nel 2021 da Simon Lorenzi, seguito da pochi altri: Nico Pelorson, Camille Coudert e, più recentemente, dal “gigante” dell’arrampicata Adam Ondra. In passato, la difficoltà di questa estensione del celebre The Big Island (8C), aveva suscitato dibattiti e valutazioni divergenti tra gli specialisti, ma resta uno dei gradi più alti mai raggiunti su un singolo masso nel mondo.
“Sessione dopo sessione, mi avvicinavo sempre di più, cadendo ogni volta un po’ più in alto, finché ieri tutto si è finalmente incastrato,” ha raccontato Richard sul portale 8a.nu. Il giovane, già noto per il bronzo conquistato nella Coppa del Mondo Boulder a Praga lo scorso giugno e per la ripetizione di Es Pontas (9a+) a Maiorca solo il mese scorso, ha impiegato complessivamente 27 sessioni per chiudere la via: 7 dedicate alla versione “stand” di The Big Island, le restanti 20 affrontando la linea completa.
Dettaglio curioso e tecnico: sia Richard, sia Lorenzi per la prima salita, hanno usato un libro sotto la ginocchiera per rendere eseguibile un aggancio di ginocchio essenziale nella sezione iniziale. In aggiunta, Richard si è fatto personalizzare le scarpette Instinct con accorgimenti ispirati ai famosi modelli Drago, ottimizzando così aderenza ed efficacia nei posizionamenti fondamentali.
Adam Ondra, che aveva chiuso Soudain Seul in sole cinque sessioni, lo definisce “un sogno di boulder” e osserva come la linea sia “forse più morbida di altri 9A, ma probabilmente ancora più dura di un 8C+”. Questa varietà di opinioni sui gradi ribadisce la natura soggettiva e multilivello dell’arrampicata moderna, dove lo stile personale, le condizioni e perfino piccoli dettagli dell’attrezzatura possono fare la differenza.
Da sempre Fontainebleau è il simbolo della cultura boulder, crocevia di innovazione, confronto e rispetto per la natura che la ospita. Ogni impresa su queste sabbie, come quella di Samuel Richard, non è solo una questione atletica, ma anche sociale: le performance attirano appassionati e turisti, stimolano nuove aperture e, insieme, richiedono un’attenzione crescente alla conservazione del territorio.
La salita di Richard sottolinea il continuo innalzarsi dell’asticella nel mondo del bouldering, con giovani atleti capaci di raggiungere livelli che fino a pochi anni fa sembravano impossibili. “Ho eseguito il tentativo migliore di sempre, sicuramente la mia più grande soddisfazione fino a oggi,” ha dichiarato lo stesso Samuel Richard, dimostrando umiltà e la consapevolezza di aver lasciato il segno in una disciplina in costante evoluzione.
Il futuro dell’arrampicata si annuncia ancora più entusiasmante, in bilico tra tradizione e innovazione: da un lato, le grandi imprese sui blocchi storici, dall’altro l’avanzata di nuove generazioni pronte a sorprendere il mondo. E chissà, magari ispirate proprio da queste imprese, a scrivere la prossima pagina di storia.