6 November 2024
Caroline Ciavaldini ha compiuto un'impresa straordinaria ripetendo la via Greenspit (8b+) nella Valle dell’Orco, Italia, una delle sfide più ardue nell'arrampicata tradizionale.
Caroline Ciavaldini, nota arrampicatrice francese, ha recentemente compiuto un’impresa straordinaria nel mondo dell’arrampicata tradizionale, ripetendo la famosa via Greenspit (8b+) nella Valle dell’Orco, Italia. Questa via, conosciuta per la sua difficoltà e per la sua storia, rappresenta una delle sfide più ardue per gli appassionati di arrampicata tradizionale.
Greenspit è una via che segue una fessura sotto un tetto inclinato di circa 45 gradi. Originariamente chiodata con spit verdi, è stata liberata nel 2005 da Didier Berthod, che l’ha scalata senza protezioni fisse, utilizzando protezioni veloci durante la salita. Da allora, è diventata un simbolo di sfida e maestria nell’arrampicata tradizionale.
Caroline Ciavaldini ha dedicato gran parte del 2024 a prepararsi per questa impresa, costruendo una “crack machine” nel suo giardino per allenarsi a casa mentre si prendeva cura dei suoi figli. Ha anche trascorso del tempo nella famosa cantina di allenamento di Tom Randall nel Regno Unito, nota per la sua efficacia nell’allenamento per l’arrampicata in fessura.
Nonostante un infortunio al tendine del ginocchio subito a maggio, Caroline è tornata in autunno determinata a completare la via. Dopo diverse sessioni di allenamento e tentativi, è riuscita a superare la via, diventando la terza donna a riuscirci. La sua determinazione e il suo approccio metodico, che includeva la visualizzazione e un focus su ogni singolo movimento, sono stati fondamentali per il suo successo.
La ripetizione di Greenspit da parte di Caroline non è solo un traguardo personale, ma anche un’aggiunta significativa al suo già impressionante curriculum di arrampicate tradizionali difficili, che include vie come Le Voyage (E10 7a/8b+) e Gaia (E8 6c). La sua impresa è stata seguita con entusiasmo dalla comunità dell’arrampicata, che ha apprezzato non solo la difficoltà tecnica della via, ma anche la storia personale di Caroline, fatta di sfide, infortuni e una dedizione incrollabile.